Il documento rappresenta una ricognizione normativa del distretto sanitario dal 1978 al 2020.

Il presente documento è un’analisi delle pratiche emerse nell’ambito del Progetto Pon Gov Cronicità “Sostenere la sfida alla cronicità con il supporto dell’ICT”, le pratiche di carattere sanitario presenti sul portale della DG Santé e le pratiche di carattere sanitario selezionate dal Programma Interreg Europe 2014-2020 per raccogliere dei benchmark utili da cui avviare nuove ed efficaci proposte progettuali.

Il documento è una presentazione che illustra i principi, gli obiettivi e la governance del PNRR.

Il documento è un dossier avviato dal Dipartimento Affari Sociali del Servizio studi della Camera dei Deputati per mappare le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità attivi sul territorio italiano e per singola regione nel 2020. L’ampia disomogeneità nel numero di Case della Salute e di Ospedali di Comunità attivi nell’anno 2020 documenta la necessità di un approfondito confronto tra le Regioni/PA; dall’analisi emergono potenziali ambiti di approfondimento a livello interregionale come le strutture e i servizi delle “cure intermedie”.

prova

La normativa di riferimento in ambito di Telemedicina adottata dalla Regione Emilia-Romagna. 

Compiti del Sistema informativo.

Il Piano della Cronicità nella Regione Piemonte

Nell’intento di garantire lo sviluppo coerente del Sistema Informativo Socio-Sanitario (SISS), l'Azienda Regionale per l'Innovazione e gli Acquisti (ARIA), nell’ambito dell’Incarico conferito da Regione Lombardia, ha avviato da tempo una serie di iniziative e strumenti volti a indirizzare il processo di pianificazione strategica e le iniziative ICT delle singole Aziende Sanitarie sul territorio Lombardo, tramite l’emissione di Linee Guida regionali e l’applicazione del Modello di Maturità. Tale azione ha evidenziato la necessità di comprendere da un lato come poter valorizzare a livello di sistema le eccellenze individuate, dall’altro lato come poter supportare gli Enti Sanitari nella razionalizzazione delle attività legate alla gestione dei loro sistemi informativi.

La Campania è concretamente impegnata nel sostenere la progressiva e sistematica digitalizzazione dei processi e delle prestazioni nel settore sanitario. In questa direzione, l’innovazione tecnologica viene messa al centro delle strategie di politica sanitaria della Giunta regionale ed al servizio del cittadino per innalzare il livello di qualità della sanità in Campania.

I documenti rappresentano un elenco dei progetti di telemedicina presenti sul territorio siciliano.

L'assistenza domiciliare offre a persone bisognose di aiuto consulenza, assistenza e cure presso la loro abitazione e in centri diurni. Alcune delle prestazioni dell'assistenza domiciliare sono ad esempio: igiene e cura del corpo, pedicure, lavaggio capelli, bagno o doccia, lavaggio biancheria, attivazione.Delibera 29 maggio 2012, n. 798. Criteri per l'accesso alle prestazioni dell'assistenza domiciliare.

Il nuovo percorso di presa in carico del Paziente Cronico in Lombardia.

La "call" ha avuto come scopo quello di fornire alle Regioni e alle aree di tutta Europa l'opportunità di identificare modelli innovativi e portare esempi di buone politiche e pratiche relative all'invecchiamento attivo e in buona salute.

Il presente documento le Regioni si sono impegnate a disporre una razionalizzazione dell’assistenza ai pazienti anziani e agli altri soggetti non autosufficienti

Nel presente documento Distretto Sanitario: convertito con Legge 17 luglio 2020, n. 77 sono previsti e finanziati una serie di interventi, volti a fronteggiare l'emergenza epidemiologica, finalizzati a implementare e rafforzare un solido sistema di accertamento diagnostico, monitoraggio e sorveglianza della circolazione del virus SARS-CoV-2. Nelle misure di programmazione territoriale che le Regioni sono tenute ad adottare, sono attesi, inoltre, diversi interventi, fra cui in particolare: misure di rafforzamento dei Dipartimenti di Prevenzione per la gestione della sorveglianza attiva e nel contempo richiesta di delineare una organizzazione dei servizi integrata che assicuri il coordinamento dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dei medici di continuità assistenziale, delle USCA che sono ulteriormente rafforzate, nonché delle strutture residenziali; interventi volti a incrementare e indirizzare, tramite i distretti, le azioni terapeutiche e assistenziali a livello domiciliare; assunzione di infermieri di famiglia o di comunità, assistenti sociali, psicologi; attivazione di centrali operative

Il presente documento intende concordare indirizzi e parametri di riferimento per promuovere una maggiore omogeneità e accessibilità dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria, garantendo l'integrazione con i servizi socio-assistenziali

Il presente documento detta disposizioni rispetto all’organizzazione dell’assistenza territoriale

Nel presente documento le Regioni hanno assunto l’impegno di procedere ad una razionalizzazione della rete ospedaliera, garantendo forme di assistenza alternative al ricovero e assicurando adeguati programmi di assistenza domiciliare integrata, di assistenza residenziale e semiresidenziale extraospedaliera

Il presente documento si pone l’obiettivo di potenziare l’assistenza territoriale attraverso l’implementazione dell’attività di prevenzione, dell’integrazione socio- sanitaria e dell’integrazione tra le reti e i livelli di assistenza. Mira, inoltre, a realizzare la riorganizzazione delle cure primarie, promuovendo forme di aggregazione dei medici di continuità assistenziale e degli specialisti ambulatoriali e della integrazione socio-sanitaria

Il presente documento identifica due obiettivi di specifico rilievo per il Distretto: “Promuovere il territorio quale primaria sede di assistenza e di governo dei percorsi Sanitari e Socio-Sanitari”; “Promuovere una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l’assistenza ai malati cronici, agli anziani e ai disabili”

Il presente documento ha operato una suddivisione del livello “Assistenza distrettuale” in sotto categorie, in modo da diversificare le forme di assistenza domiciliare a seconda della maggiore o minore complessità

Il presente documento norma l'accordo collettivo nazionale con i medici di medicina generale

Il presente documento ha previsto, nell’ambito di una serie di misure volte a razionalizzare la spesa sanitaria, l’introduzione del Budget di Distretto definito come dotazione finanziaria virtuale, calcolata sulla base del numero di abitanti moltiplicato per la parte della quota capitaria concernente le spese per prestazioni farmaceutiche, diagnostiche, specialistiche, ospedaliere e residenziali, che si presumono indotte dall'attività prescrittiva dei medici di medicina generale nonché dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali e convenzionati e dei medici di continuità assistenziale

Il presente documento ha statuito la coincidenza tra l’ambito territoriale delle zone sociali e quella dei distretti sanitari (art. 8, comma 3 lett. a), nonché il coordinamento tra la pianificazione zonale e quella distrettuale, al fine di favorire la creazione di programmi integrati per il cittadino in ambito sanitario e socio assistenziale (art. 19)

Il presente documento rappresenta il primo testo normativo a dettare una disciplina organica dei Distretti dal punto di vista funzionale ed organizzativo. L’art 3 quater potenzia notevolmente il ruolo dei distretti sul territorio, definendone una dimensione minima di 60.000 abitanti

Il presente documento delega al Governo la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale e l'adozione di un testo unico in materia di organizzazione e funzionamento del Servizio sanitario nazionale

Il presente documento conferma il Distretto quale struttura operativa dell’Azienda Sanitaria Locale e ne sancisce sul piano operativo l’autonomia gestionale nell’ambito dei programmi aziendali. Il Distretto viene delineato come sede elettiva nella quale realizzare l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale, sia garantendo percorsi integrati tra istituzioni diverse al fine di conseguire comuni obiettivi di salute, sia attraverso approcci multidimensionali e multiprofessionali nella produzione dei servizi sanitari

Il presente documento rappresenta l'atto di intesa approvato dalle province  autonome  di Trento e Bolzano sul Piano sanitario nazionale 1994-1996 volto a definire  un sistema di monitoraggio e verifica, basato su indicatori e parametri di riferimento per ciascun livello di assistenza, da attuare in  sede di Conferenza Stato-Regioni

Il presente documento successivamente modificato dal Dlgs 7 dicembre 1973 n. 517, delinea un processo di riforma del Servizio Sanitario Nazionale improntato ai principi di regionalizzazione e aziendalizzazione

La pandemia lo ha reso ancor più evidente: il riordino della sanità deve passare attraverso la riorganizzazione della rete territoriale.

Il servizio garantisce un intervento tempestivo a chi si trova in situazione di difficoltà e ha bisogno di aiuto immediato. Il sistema, basato su un telecomando di piccole dimensioni da portare sempre con sé, consente di inviare la richiesta di aiuto a una centrale d’ascolto, attiva 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, che organizza immediatamente l’intervento più opportuno. Inoltre è prevista una chiamata di cortesia a cadenza settimanale (in orari e giorni scelti dall'utente) per monitorare i bisogni delle persone anziane. Per il collegamento è indispensabile disporre del telefono fisso di casa accanto a una presa elettrica, in modo da consentire il collegamento dell'apparecchio di servizio. Cellulari e telefoni a muro non sono adatti all'utilizzo di questo strumento e non ne consentono l'utilizzo. Il servizio è gratuito per tutti gli anziani di almeno 85 anni compiuti che vivono soli, indipendentemente dal reddito.

I progetti della Regione Lombardia.

In questo percorso di digitalizzazione l’Emilia-Romagna si conferma ancora una volta all’avanguardia in Italia. In linea con il piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2017-2019, da dicembre 2018 ha preso il via un programma di riprogrammazione digitale che ha agevolato il lavoro dei Cup e dei servizi aziendali, in particolare la conversione elettronica delle fasce di reddito e conseguente esenzione su tutte le impegnative emesse prima del 1/1/2019, in modo da automatizzare l’accesso ai benefici da parte del cittadino per qualunque richiesta di prestazione, prenotazione e check-in.

Il servizio di "Telesoccorso e Telecontrollo" si pone l'obiettivo di facilitare il mantenimento dell'anziano nel proprio domicilio e la promozione della sua autonomia nell'ambiente di vita. Il servizio infatti svolge una funzione di prevenzione rispetto al verificarsi di eventi critici che possono portare alla perdita definitiva di autonomia, garantendo in modo continuativo all'utente e ai suoi familiari non conviventi l'attivazione immediata di un supporto esterno ovvero di un pronto soccorso in caso di emergenza. Destinatari: il servizio è rivolto ad anziani residenti che hanno superato il sessantacinquesimo anno di età, con ridotta autonomia o privi di adeguato sostegno familiare, e a persone con disabilità. Telesoccorso: l'utente può attivare la chiamata di soccorso in caso di malore, caduta o altro incidente che richieda un intervento esterno; l'operatore di centrale valuta il tipo di intervento da attivare (familiari, vicini, ambulanza). Telecontrollo: periodicamente l'operatore della Centrale Operativa Sociale effettua telefonate di telecontrollo per verificare il funzionamento del dispositivo, controllare le condizioni degli utenti, ed eventuali necessità o richieste, nell'ottica di una presa in carico globale della persona utente del servizio. Requisiti: anziani ultrasessantacinquenni e persone con disabilità residenti nel Comune di Napoli.

Il Piano per l'Information & Communication Technology (ICT) prevede la realizzazione di nuovi servizi con un investimento di circa 40 milioni di euro ed una novità fondamentale: il Sistema Informativo Integrato Regionale (SIIR).

La società lucana di telemedicina MedEA si è aggiudicata il ‘Premio Best Practices per l’Innovazione’ per l’anno 2017.

L'utilizzo della Telemedicina: contatto audio-video a distanza permette di far dialogare il medico col paziente che sta casa, controllare i valori clinici, fissare la terapia da seguire a domicilio, evitando il ricovero in ospedale epermettendo di recuperare posti letto da utilizzare per casi acuti. La tecnoassistenza nel Sangro-Aventino diventa luogo di innovazione nell’assistenza ai malati cronici.

Il modello di value-based healthcare del Nya Karolinska Solna.

Requisiti tecnico-strutturali e gestionali, prospettive future dei presidi sanitari di assistenza primaria a breve degenza.

Il presente documento è primo riferimento normativo al Distretto Sanitario è contenuto nella Legge 23 dicembre 1978 n. 833 (art. 1) secondo cui i comuni, singoli e associati, o le comunità montane articolano le unità sanitarie locali in distretti sanitari di base, concepiti quali strutture tecnico-funzionali per l’erogazione dei servizi di primo livello e di pronto intervento.

Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza

Sono cinque i punti di telemedicina previsti per quest'estate sul territorio valdostano nell'ambito del progetto Resamont, che coinvolge anche Svizzera e Francia.

Direttiva Regionale per i progetti di Telemedicina, direttiva regionale sull'obbligo di informazione delle Aziende sanitarie sulle iniziative e sui progetti di telemedicina, aziendali ed interaziendali.

Il Servizio svolge, in diretta collaborazione con il Direttore generale, funzioni di studio di tematiche di natura scientifica, tecnica ed economica; predispone documenti, relazioni, pareri e proposte; collabora alla definizione di obiettivi e nuove strategie di intervento.

Il presente documento consiste nella delibera adottata dalla provincia autonoma di Trento con la finalità di recepire il “Piano nazionale della cronicità”, approvare le “Linee di indirizzo per l’attuazione in provincia di Trento del Piano nazionale della cronicità”; di dare atto che il presente provvedimento intende sostenere le persone con fattori di rischio per le malattie croniche.

Il presente documento consiste nell’atto di delibera adottato dalla Provincia Autonoma di Bolzano per recepire l’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano relativo al Piano Nazionale dellaCronicità.  Delibera di approvare il Masterplan Chronic Care 2018-2020,. di demandare all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige la realizzazione delle misure operative prioritarie del Masterplan Chronic Care 2018-2020 di sua competenza, con particolare riferimento alla presa in carico dei pazienti cronici, di istituire una Cabina di regia per il monitoraggio dell’implementazione dello stesso Masterplan Chronic Care 2018- 2020.

Il presente documento consiste nel decreto di  recepimento dell’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, relativo al Piano Nazionale delle Cronicità, al fine di attuare quanto contenuto nel Piano all’interno della regione Molise.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 5 APRILE 2017, N. 429 Recepimento dell’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni In data 15 settembre 2016, Rep. Atti n. 160/CSR, sul “Piano Nazionale Cronicità”, di cui all’art. 5, comma 21 dell’intesa n. 82/CSR del 10 luglio 2014 concernente il Nuovo Patto per la Salute per gli anni 2014 - 2016.

Il presente documento contiene Recepimento dell’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sancito in sede di Conferenza Stato Regioni sul “Piano Nazionale Cronicità”.da parte della regione Campania con l'intento di RECEPIRE, DARE MANDATO alla Direzione Generale per la Tutela della Salute per l’adozione di tutti gli atti necessari a sviluppare ed adeguare i servizi sanitari per la gestione del paziente cronico di TRASMETTERE il presente provvedimento al Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, all’Assessore regionale al Bilancio e al finanziamento del servizio sanitario regionale in raccordo con il Commissario ad acta per il piano di rientro dal disavanzo sanitario, alla Direzione Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del S.S.R., a tutte le Aziende Sanitarie e al BURC per tutti gli adempimenti in materia di pubblicità e trasparenza.

Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Ordinario N. 34 del 5 Settembre 2018 VOLUME II

Nel documento sono contenuti gli atti di delibera adottati dalla regione Abruzzo con la finalità di recepire l’accordo di approvazione del Piano Nazionale della Cronicità, di attuare i principi e le linee di intervento in esso esplicitati.

Il presente documento consiste nella delibera adottata dalla regione Valle d’Aosta con la finalità di fissare gli indirizzi e gli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi per l’anno 2019, approvando di conseguenza gli allegati, parte integranti della presente deliberazione, relativi al finanziamento del servizio sanitario regionale, alle direttive specifiche per l’Azienda U.S.L della Valle d’Aosta, alle aree e alle attività soggette ad un limite di spesa e agli obiettivi operativi gestionali dell’azienda sanitaria regionale.

Il presente documento consiste nella delibera adottata dalla regione Umbria con la finalità di recepire l’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano relativo al Piano Nazionale della Cronicità, dando atto alle linee di attività previste nel PNC e demandando ai direttori generali della aziende sanitarie regionali di porre in atto, confermare o rimodulare gli assetti organizzativi e i percorsi clinico assistenziali in coerenza con quanto disposto dal piano nazionale.

Il presente documento consiste nella delibera adottata dalla regione Toscana con la finalità di recepire l’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano relativo al Piano Nazionale della Cronicità, procedendo ad una ricognizione delle iniziative già adottate in tema di prevenzione e gestione delle cronicità e individuando le iniziative necessarie in materia di governo clinico, organizzazione delle reti e utilizzo dell’ICT per dare piena attuazione alle linee di intervento previste dal PNC.

Il presente documento consiste nell’atto adottato dalla regione Sicilia per recepire l’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano relativo al Piano Nazionale della Cronicità. Al fine di implementare a livello regionale quanto previsto nel PNC, sono stati contestualizzati i contenuti nel rispetto delle peculiarità e dei bisogni dei singoli territori, è stato istituito un gruppo di lavoro ad hoc e sono stati individuati man mano una serie di esperti per le singole materie, nonché una serie di rappresentanti della medicina territoriale e dei pazienti

Il presente documento consiste nella Legge regionale di recepimento del Veneto con viene recepito il Piano Sosio Sanitario regionale 2019- 2023 che individua gli indirizzi di programmazione socio-sanitaria regionale per il quinquennio di riferimento

Il presente documento consiste nell’atto adottato dalla Regione Puglia per recepire l’Accordo tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sul documento “Piano nazionale delle cronicità” concernente il nuovo Patto per la Salute

Il presente documento consiste nell’atto adottato dalla Regione Piemonte per recepire l’Accordo tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni in data 15 settembre 2016 sul Piano nazionale della cronicità e approvazione delle linee di indirizzo regionali per le annualità 2018 – 2019

Il presente documento consiste nell’atto adottato dalla Regione Lazio per recepire l'Accordo tra Stato, Regioni e Provincie Autonome di Trento e Bolzano sul documento  "Piano Nazionale di interventi contro l'HIV e AIDS (PNAIDS)" con specifico riferimento al documento “Riorganizzazione della sorveglianza e dell'assistenza per l'infezione da HIV e per l'AIDS nella Regione Lazio

Il presente documento consiste nell’atto adottato dalla Regione Calabria per recepire l'Accordo tra Stato, Regioni e Provincie Autonome di Trento e Bolzano del 15 settembre 2016 "Piano Nazionale della cronicità" volto ad armonizzare a livello nazionale le attività nel campo della cronicità individuando un disegno strategico comune, teso a promuovere interventi basati sulla unitarietà di approccio, centrato sulla persona

Il presente Manuale delle procedure dell’Autorità di Gestione è stato predisposto al fine di fornire gli strumenti necessari per assicurare una efficace e sana gestione finanziaria del Programma Operativo Nazionale FESR – FSE Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020. Il Manuale fornisce le procedure da seguire per la gestione e il controllo delle attività di attuazione del PON, al fine di garantire il rispetto dei dettati legislativi e delle Linee guida nazionali e UE pertinenti. Nel rispetto delle indicazioni del Reg. (UE) n. 1303/2013, il Manuale definisce le funzioni degli organismi coinvolti nella gestione e nel controllo del Programma e rappresenta la base di riferimento procedurale per l’attuazione del PON.

Nel presente documento viene integrata la composizione del Comitato di Sorveglianza del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014 – 2020.

Il presente documento consiste nella delibera adottata dalla regione Marche per il recepimento dell’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, relativo al Piano Nazionale delle Cronicità, al fine di attuare all’interno della regione quanto contenuto nel Piano. In particolare, attraverso la ricognizione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali già presenti negli enti del servizio sanitario regionale e l’attivazione di quelli mancanti, dando priorità a quelli relativi alle patologie croniche più rilevanti.

La legge regionale n. 23 adottata l’11 agosto 2015 dalla regione Lombardia riorganizza la struttura, i processi di funzionamento e il sistema dei servizi sanitari della regione. Apportando modifiche al Titolo I e al Titolo II del Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità, la Lombardia determina una differente strutturazione delle aziende sanitarie locali e si proietta in tutto il territorio mettendo a disposizione proprie strutture amministrative, favorendo l’integrazione del servizio sanitario e sociosanitario regionale con i servizi sociali di competenze delle autonomie locali.

Il presente documento consiste nella delibera adottata dalla regione Liguria con la finalità di recepire l’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano relativo al Piano Nazionale delle Cronicità e di demandare all’Azienda Ligure sanitaria e agli altri enti del servizio sanitario regionale l’adozione degli atti, degli interventi e delle azioni necessarie ad attuare le disposizioni contenute nel piano nazionale.

Il presente documento consiste nella delibera adottata dalla regione Basilicata con la finalità di recepire l’accordo di approvazione del Piano Nazionale della Cronicità, di attuare i principi e le linee di intervento in esso esplicitati e di stabilire che le Aziende sanitarie locali si dotino di un piano aziendale della cronicità in attuazione del Piano Nazionale entro e non oltre sei mesi dalla data di trasmissione del presente documento.

Il documento descrive la strategia del Programma per contribuire alla realizzazione della più ampia strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e per il conseguimento della coesione economica, sociale e territoriale. Indica le priorità perseguite, i pilastri su cui queste ultime sono incentrate, gli Assi con i relativi obiettivi tematici nonché il modello di Governance e la strategia di investimento

La presente Convenzione disciplina i rapporti giuridici tra l’Agenzia per la coesione territoriale in qualità di Autorità di gestione del PON e il Dipartimento della funzione pubblica in qualità di Organismo Intermedio per i tre Assi del Programma e con riferimento a specifici obiettivi tematici

Il presente Piano di Valutazione ha l’obiettivo di sostenere il processo decisionale e organizzativo di definizione dei presupposti di merito e pratici affinché le attività valutative del PONGOV possano essere pensate, organizzate, condotte, concluse e diffuse in modo appropriato, nel pieno rispetto delle disposizioni comunitarie in materia. Il documento sintetizza la strategia e l’impianto programmatico del PON GOV; illustra l’impostazione complessiva del processo valutativo; descrive l’assetto organizzativo del Piano della Valutazione e i soggetti interessati; illustra la pianificazione e il disegno valutativo delle attività da realizzare durante l’intero ciclo di programmazione

Il Piano per la salute del Trentino è un documento strategico di indirizzo per guidare le politiche provinciali che determinano un impatto sulla salute dei cittadini. Obiettivo centrale del Piano è di migliorare il benessere della popolazione e di allungare la vita vissuta in buona salute, ridurre la mortalità evitabile e prematura, diminuire le iniquità e porre la persona al centro di un sistema sociosanitario più efficace, sicuro, sostenibile ed equo. Questi obiettivi si inseriscono coerentemente nella strategia europea Health 2020 dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che rappresenta un utile quadro di riferimento internazionale su cui basarsi per implementare interventi specifici a livello locale.

Il presente Piano sanitario provinciale (PSP) è stato redatto nell’ambito del riordino dell’assistenza sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano.
Gli obiettivi principali per l’assistenza sanitaria sono quelli di garantire alla popolazione un’assistenza sanitaria capillare, assicurare nel tempo la finanziabilità del sistema sanitario, ottimizzare l’erogazione delle prestazioni ed evitare tutti i costi organizzativi che non producono dei benefici per i pazienti.
Per conseguire questi obiettivi, occorre potenziare e adeguare la prevenzione, l’assistenza sanitaria sul territorio e i servizi ospedalieri.

Il presente Piano Sociale ha come oggetto “Riordino del sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali” ed è lo strumento di governo del sistema dei servizi e delle attività sociali.

Definisce gli Ambiti territoriali sociali, le modalità per il raccordo tra la pianificazione regionale e quella zonale, gli obiettivi di benessere sociale da perseguire, le caratteristiche quantitative e qualitative dei servizi, le priorità di intervento, le sperimentazioni, le modalità di ripartizione delle risorse, le politiche, le metodologie e le intese per l'integrazione sociosanitaria, gli indicatori per la verifica di efficacia e di efficienza degli interventi e relativo sistema di valutazione, verifica e monitoraggio, gli interventi innovativi, di ricerca e di sperimentazione, le iniziative di comunicazione sociale e di sensibilizzazione finalizzate alla prevenzione del disagio e della esclusione sociale.

Il presente piano contiene una proposta, approvata dalla Giunta Provinciale, che permette di fronteggiare in forma strutturata ed in modo adeguato le emergenze pandemiche, come quella del COVID-19,garantendo l’incremento immediato delle disponibilità di letti di Terapia Intensiva e ad alta intensità di cure, rendendo quindi strutturale la risposta all’aumento significativo della domanda di assistenza in relazione alle successive fasi di gestione dell’emergenza pandemica. Il Piano si compone di due sezioni, una organizzativa ed una strutturale.

Covid-19 - Piano di riordino della rete ospedaliera in emergenza BOLZANO

Il presente documento prevede proposte di rafforzamento del sistema sanitario della Provincia Autonoma di Bolzano per rafforzare il sistema sanitario in presenza dell’emergenza Covid.

Le proposte riguardano i Posti letto aree dedicate a pazienti Covid sia in accoglienza che in reparto, riorganizzazione e potenziamento.

La presente relazione illustra i contenuti del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera per la regione Molise, al fine di ricalibrare la risposta del Servizio Sanitario Nazionale in funzione dell’evoluzione della situazione epidemiologica regionale dell’infezione da Covid. L’attuale situazione epidemiologica legata alla diffusione del contagio da Covid ha determinato la necessità di adottare misure di continua riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. In ragione della gestione dell’epidemia da Covid, la regione Molise ha posto in campo le misure idonee a contenere il rischio di contagio della popolazione e degli operatori sanitari impegnati nella gestione dell’emergenza sanitaria. L’Ospedale Cardarelli di Campobasso, DEA di I livello, è stato individuato come Hub per la presa in carico e gestione dei casi sospetti e dei pazienti affetti da infezione Covid. La regione Molise ha costantemente monitorato gli aspetti epidemiologico-clinici dell’epidemia da Covid ed il suo impatto sul territorio molisano.

Nel presente documento si ipotizzano soluzioni di risposta alle emergenze.

Dalle analisi è emerso come più rispondente alle esigenze una soluzione che preveda:

1.più strutture attivabili anche in sequenza in relazione alle osservazioni epidemiologiche

2.strutture con caratteristiche che garantiscano una sufficiente durabilità nel tempo

3.strutture con elevati standard, confrontabili con quelli delle strutture ordinarie di terapia intensiva, in termini di comfort e sicurezza con particolare riferimento agli aspetti igienico sanitari

4.strutture collocate in aree ospedaliere al fine di usufruire dei servizi di supporto sanitario, di servizi ausiliari nonché per agevolare l’approvvigionamento e lo stoccaggio dei materiali di consumo e farmaci.

Il presente documento è stato approvato dalla regione Valle d’Aosta con la legge regionale n. 34 del 25 ottobre 2010 ed è stato redatto con la finalità di intraprendere un percorso volto alla tutela e al benessere della salute della popolazione valdostana, dando rilievo alla centralità del bisogno della persona e della famiglia. Il presente piano, in continuità con i precedenti documenti di programmazione sociosanitaria, persegue una serie di valori fondamentali come l’equità, la responsabilità, la qualità, la sostenibilità mediante cui creare alleanze tra tutti gli attori del sistema, semplificare i servizi per il cittadino, valorizzare le competenze degli operatori e dei cittadini stessi, configurare un ambito territoriale più interprete e attore del bisogno della popolazione, tutelare la fragilità e valorizzare ogni persona, con particolare attenzione alla prime ed ultime fasi della vita.

Il piano sociosanitario della regione Umbria è stato adottato con la finalità di migliorare i livelli di qualità assistenziali utili alla tutela della salute dei cittadini, garantendo al contempo l’equilibrio economico del sistema. Nel presente documento vengono confermati i principi e i valori cardine del servizio sanitario della regione Umbria, quali la natura universalistica del servizio, l’equità di accesso, la centralità del cittadino nel sistema per la salute, le cure personalizzate e appropriate. Il piano è articolato in due capitoli: nel primo viene approfondito il contesto di riferimento, nel secondo vengono individuate le politiche sanitarie per i tre livelli essenziali di assistenza che delineano il progetto salute.

Nel presente documento sono descritte le azioni messe in atto dalla regione Campania per garantire, da un canto il graduale ripristino delle attività ordinarie, riportando a regime la attuale rete ospedaliera che ha dato prova di flessibilità e rapida conversione, dall’altro rendere strutturale la risposta all’aumento significativo della domanda di assistenza legata al prosieguo della situazione infettivologica COVID-19, ai suoi esiti ed a eventuali accrescimenti improvvisi della curva epidemica, nonché per eventuali ed ulteriori emergenze epidemiche che nel tempo dovessero presentarsi.

 Infatti, il presente programma di potenziamento si propone come obiettivo quello di rendere l’attuale rete ospedaliera regionale non solo in grado di affrontare in maniera ottimale le eventuali ulteriori ondate della corrente pandemia di COVID 19, ma anche a fronteggiare le nuove emergenze epidemiche, ormai prevedibili con ricorrenza periodica intorno ai 5-10 anni.

Il presente documento è il Piano Sanitario e Sociale Integrato adottato dalla regione Toscana con la finalità di disciplinare il sistema sanitario della regione dando rilievo a dieci obiettivi strategici rivolti a diverse tipologie di destinatari e fornendo un quadro generale all’interno del quale concretizzare azioni, obiettivi specifici e risorse. In particolare, gli obiettivi riguardano le modalità di lavoro dei professionisti e degli operatori, mettendo in luce due aspetti principali: la necessità di creare gruppi multidisciplinari che lavorino in un’ottica di complementarità e la necessità di mettere al centro il paziente in un’ottica di pieno coinvolgimento dello stesso nel percorso di cura.

Il programma triennale della ricerca sanitaria 2019-2021 è un documento normativo adottato dalla regione Sicilia, con la legge n. 7 del 24 febbraio 2014, con la finalità di promuovere e valorizzare la ricerca scientifica finalizzata, biomedica e sanitaria condotta dalle aziende e dalle strutture del servizio sanitario regionale per migliorare l’efficacia, l’efficienza e l’appropriatezza dei servizi e conseguentemente la salute della popolazione. Nel programma vengono indicate le aree e i settori di interesse prioritario verso i quali la regione intende indirizzare le ricerche, nonché le risorse e le fonti finanziarie destinate complessivamente alla ricerca sanitaria nel periodo di validità del programma.

Il decreto 8 luglio 2020 della Regione Sicilia riguarda l’abrogazione del D.A. n. 550 del 19 giugno 2020 e l’approvazione del nuovo piano di riorganizzazione della rete delle terapie intensive e subintensive alla luce dell’emergenza SARS- CoV-2 e ai sensi dell’art. 2 del D.L. 34/2020 con particolare riferimento alla riorganizzazione dei posti letto e al piano dei costi degli interventi da realizzare.

Il presente documento programmatorio ha lo scopo, di rendere strutturale la risposta all’aumento della domanda di assistenza, in grado di fronteggiare in maniera adeguata le emergenze pandemiche come quella da COVID-19 e, soprattutto, gli eventuali accrescimenti improvvisi della curva infettivologica riportando a regime l’organizzazione ospedaliera.

Nella Regione Abruzzo per fronteggiare la fase emergenziale di accrescimento della curva del contagio da SARS CoV-2, è stata attuata la riconversione di unità operative di degenza o di servizi in reparti COVID-19 a bassa, media e alta intensità di cure, terapie semi-intensive (TSI) e terapie intensive (TI) di coorte, attraverso la riqualificazione di spazi disponibili o dismessi, e con la contestuale riconversione di molti reparti.

Il presente documento è l’approvazione preliminare del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera della regione Sardegna alla luce dell’emergenza SARS- CoV-2 in esecuzione del disposto dell’art.2 del D.L. 34/2020, con particolare riferimento all’implementazione dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, il potenziamento di specifiche attività assistenziali, la separazione dei percorsi e l'individuazione, nei Pronto Soccorso, di distinte aree di permanenza per i pazienti sospetti Covid-19, il potenziamento dei mezzi per i trasporti secondari.

Il presente documento è volto a riordinare la rete ospedaliera della regione Puglia ai sensi dell’art. 2 del DL 34/2020, al fine di attuarne una revisione alla luce dell’emergenza COVID-19. In particolare si fa riferimento alla necessità di riprogrammare e riorganizzare li fabbisogno e la disponibilità di posti letto di area intensiva e semi intensiva, in modo che tali letti siano fruibili sia in regime ordinario, sia in regime di trattamento infettivologico per alta intensità di cure, anche prevedendo possibilità di bio-contenimento e/o di isolamento.

Il presente documento illustra il percorso di riorganizzazione dell’offerta ospedaliera e il piano di adeguamento adottato dalla Regione Piemonte alla luce dell’emergenza SARS- CoV-2 in esecuzione del disposto dell’art.2 del D.L. 34/2020, con particolare riferimento a: implementazione di posti letto di terapia intensiva; creazione di posti letto di terapia semintensiva, attraverso la riqualificazione di posti letto di area medica, il 50% dei quali convertibili, all’occorrenza, in intensiva; individuazione degli Ospedali COVID; individuazione dell' area per la collocazione di una struttura movimentabile di terapia intensiva; ristrutturazione dei Pronto Soccorso e il consolidamento della separazione dei percorsi; rotazione e distribuzione delle attrezzature e delle strumentazioni; implementazione dei mezzi da dedicare ai trasferimenti interospedalieri; unità di personale aggiuntive rispetto alle vigenti dotazioni organiche.

 Il Piano socio sanitario regionale 2019-2023 della regione Veneto di cui alla legge regionale del 28 dicembre 2018, n. 48 individua gli indirizzi di programmazione socio-sanitaria regionale per il quinquennio 2019-2023 nei settori dell'assistenza territoriale, dell'assistenza ospedaliera nonché delle reti assistenziali e socio sanitarie.

Il programma sanitario triennale  della regione Sardegna è un documento che espone e giustifica i progetti, le risorse necessarie e le formule organizzative e gestionali funzionali al perseguimento degli obiettivi sanitari e socio-sanitari del Piano Regionale dei Servizi Sanitari e di altri eventuali atti e documenti di programmazione regionale, riferiti al contesto di competenza dell’azienda sanitaria tra cui promuovere l’uso appropriato dell’ospedale, garantire la copertura e qualità dei flussi informativi in tema di sanità animale e alimenti, promuovere la salute, promuovere progetti idonei a garantire il pieno diritto di cittadinanza delle persone con disturbo mentale e di dipendenza.

Il documento fissa obiettivi, strategie e azioni per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie, sulla base dello stato di salute della popolazione piemontese, in linea con i principi e gli obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione. Esso rappresenta la cornice di riferimento dei principali obiettivi regionali di sanità pubblica e strumento di attuazione dei livelli essenziali di assistenza della prevenzione.

Il Piano Operativo Salute, è stato definito nell’ambito del processo unitario di programmazione strategica e operativa per il periodo 2014-2020, in coerenza con i documenti programmatici di riferimento, tra cui la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (SNSI), il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) ed il Piano Attuativo Salute della SNSI. Gli interventi del Piano Operativo Salute interessano prevalentemente le regioni del Mezzogiorno, ritenute meno sviluppate e in transizione secondo la denominazione dell’Unione Europea (80% delle risorse complessive). Il 20% delle risorse del Piano è destinato alla realizzazione di interventi nelle aree del Centro-Nord.

Nel presente documento e nei relativi allegati vengono programmate le azioni in materia sanitaria della Regione Veneto in attuazione delle misure previste dal DL n. 34 del 19 maggio 2020, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Al fine di rafforzare l’offerta sanitaria regionale veneta per fronteggiare l’emergenza, in primo luogo sono state adottate misure urgenti per interrompere la catena di trasmissione del virus attraverso la riorganizzazione dei dipartimenti di prevenzione delle aziende ulss ed è stata rimodulata la rete ospedaliera prevedendo l’individuazione di ospedali interamente dedicati alla gestione dei pazienti COVID-19, garantendo la disponibilità di più posti letto nonché un’assistenza domiciliare efficiente.

Il Piano triennale per la Sanità Digitale nella Regione Puglia, propone un quadro di riferimento normativo allo scopo di fornire alle Aziende e agli Enti pubblici del Servizio Sanitario Regionale indicazioni volte a garantire che i processi di acquisizione, sviluppo ed evoluzione dei sistemi informativi sanitari aziendali siano in linea con la programmazione sanitaria nazionale e regionale in materia, al fine di garantire i requisiti minimi necessari per assicurare l'integrazione e la cooperazione con i sistemi regionali e nazionali.

Il presente documento rappresenta lo strumento attraverso cui l’Italia definisce la propria strategia, le priorità e le modalità di impiego dei Fondi Strutturali e di Investimento europei conformemente a quanto disposto dal Regolamento UE N.1303/2013. Nell'Accordo di Partenariato vengono analizzate le disparità, le esigenze di sviluppo e il potenziale di crescita, nonché il quadro macroeconomico, con riferimento agli obiettivi tematici e ai risultati attesi per ciascun Fondo SIE, al fine di individuare una modalità per garantire l’allineamento con la strategia dell’Unione finalizzata ad una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Con il presente documento viene istituita la cabina di regia per la cronicità, prevista dal Piano Nazionale della cronicità, ne vengono illustrati i compiti, il funzionamento e l’elenco dei componenti, i quali resteranno in carica per tre anni. Nello specifico, la cabina di regia dovrà occuparsi di coordinare l’implementazione e gestire gli interventi del Piano Nazionale, monitorare i risultati raggiunti, promuovere l’analisi e la valutazione di esperienze regionali, nonché diffondere i risultati delle buone pratiche sul territorio nazionale e produrre una relazione periodica sull’andamento dei lavori e sugli obiettivi realizzati.

Il Piano Nazionale della Cronicità (PNC) nasce dall’esigenza di armonizzare a livello nazionale le attività nell’ambito delle patologie croniche, proponendo un documento, condiviso con le Regioni, che individui un disegno strategico comune inteso a promuovere interventi basati sulla unitarietà di approccio, centrato sulla persona ed orientato su una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza. Il documento si compone di due parti: la prima recante gli indirizzi generali per la cronicità e la seconda contenente approfondimenti su patologie con caratteristiche e bisogni assistenziali specifici.

Nel presente documento viene approvato il Piano di riorganizzazione per il potenziamento della rete ospedaliera della regione Valle d’Aosta, per fronteggiare l’emergenza COVID-19, ai sensi dell’articolo 2 del DL n. 34 del 19 maggio 2020. La rete ospedaliera della Valle d’Aosta è costituita da un unico presidio articolato in tre diverse sedi, l’emergenza COVID-19 ha evidenziato le criticità della struttura e la conseguente necessità di adeguare quest’ultima agli standard previsti dalla normativa nazionale, attraverso azioni organizzative e interventi strutturali come la costruzione di un prefabbricato da collocare all’interno della rete ospedaliera.

Nel presente documento viene approvato e presentato il Piano di riorganizzazione e potenziamento della rete ospedaliera della regione Umbria a fronte dell’emergenza COVID-19, coerentemente con quanto disposto nell’articolo 2 del DL n. 34 del 19 maggio 2020. Nel piano vengono descritti il territorio e il bacino di utenza della regione, l’offerta ospedaliera antecedente all’emergenza COVID-19, la riorganizzazione della rete ospedaliera durante la fase emergenziale e il successivo potenziamento della stessa, fornendo un quadro riepilogativo dei principali interventi attuati.

Il presente documento integra l’approvazione della proposta del Piano di riordino della rete ospedaliera della regione Toscana a fronte dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, in sostituzione della DGR n. 1373/2020.  Infatti, secondo quanto previsto dal DL 34 del 19 maggio 2020 e in particolar modo dall’articolo 2, vi è la necessità di rafforzare strutturalmente il sistema sanitario regionale attraverso la predisposizione di piani di riordino e di potenziamento della rete ospedaliera, al fine di fronteggiare adeguatamente future emergenze pandemiche.

Il presente documento illustra la strategia adottata dall’Unione Europea, in un momento di grande trasformazione, per garantire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Davanti alle carenze strutturali dell’economia europea messe in luce dalla crisi, Europa 2020 dà un quadro dell'economia di mercato sociale europea per il XXI secolo presentando tre priorità che si rafforzano a vicenda: una crescita intelligente basata sulla conoscenza e l'innovazione, una crescita sostenibile più efficiente e attenta all'ambiente, ed infine una crescita inclusiva per favorire la coesione territoriale e sociale. Vengono proposti inoltre una serie di obiettivi da raggiungere interconnessi tra loro e rappresentativi delle tre priorità.

La relazione tecnica della Regione Lazio, connessa al Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza COVID-19, descrive il percorso metodologico seguito dalla Regione nella riorganizzazione della rete delle terapie intensive e ridefinizione dei posti letto semi-intensivi in concomitanza con l’emergenza pandemica e anche con riferimento alla Riorganizzazione dei Pronto Soccorso. La relazione riportata inoltre un Piano dei costi quale parte integrante e sostanziale del Piano stesso.

Il Piano per il potenziamento della rete ospedaliera del Friuli Venezia Giulia prevede, come da indicazioni ministeriali, una riorganizzazione dell’offerta di attività di ricovero nelle Terapie intensive, nelle aree di cure semintensive, nonché nelle aree internistiche, al fine di rafforzare la risposta del Servizio Sanitario Regionale all’emergenza da COVID-19. Il fine principale è quello di ricondurre ad un piano organico la risposta emergenziale finora implementata, connessa all’aumento della domanda di assistenza verificatasi in relazione alle diverse fasi di gestione della situazione epidemiologica, rendendola strutturale, permettendo una rapida riconversione dei posti letto, con geometria variabile, in relazione alle esigenze rilevate.

Il presente documento è volto a riordinare la rete ospedaliera della regione Calabria ai sensi dell’art. 2 del DL 34/2020, al fine di attuarne una revisione alla luce dell’emergenza da SARS-CoV-2 per eventuali altre emergenze pandemiche che dovessero presentarsi nel tempo. In particolare, in quegli ambiti in cui la logistica lo consenta e nel rispetto delle risorse disponibili, si prevedere l’attivazione dei posti per la gestione dei pazienti COVID-19 programmata seguendo prioritariamente i criteri, indicati a livello ministeriale, idonei a garantire separazione e sicurezza dei percorsi assistenziali e, nel contempo, tenendo conto della specificità di posti letto già attivati.

Il presente documento contiene le linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera della regione Marche a fronte dell’emergenza COVID-19, in attuazione del DL n. 34 del 19 maggio 2020. Queste linee di indirizzo sono sistematizzate in un piano strategico per il territorio marchigiano e coerente con quanto previsto a livello nazionale, con particolare riferimento all’implementazione e alla qualificazione delle attività assistenziali come quelle degli ospedali hub e delle terapie intensive.

Il presente documento disciplina il piano di riordino predisposto dalla regione Lombardia per fronteggiare l’emergenza COVID-19, nel rispetto delle indicazioni contenute nel DL n. 34 del 19 maggio 2020. Il piano cerca di coniugare le esigenze dell’attuale quadro epidemico con i possibili scenari evolutivi, affrontandoli attraverso un’articolazione ospedaliera a rete, in grado di adeguarsi quanto più velocemente e flessibilmente possibile all’eventuale variare della situazione epidemica.

La presente deliberazione è volta a riordinare la rete ospedaliera della regione Basilicata ai sensi dell’art. 2 del DL 34/2020, al fine di attuarne una revisione alla luce dell’emergenza COVID-19 per eventuali altre emergenze pandemiche che dovessero presentarsi nel tempo. In particolare, nel documento vengono introdotte alcune modifiche ed integrazioni al piano operativo regionale con riferimento alla gestione della terapia intensiva, del pronto soccorso, dei mezzi di trasporto e del costo delle varie categorie di personale.

Il presente documento contiene la deliberazione della Giunta Regionale n. 500 attraverso cui viene adottato il piano della Liguria per il potenziamento della rete ospedaliera a fronte dell’emergenza COVID-19. Il piano è strutturato in accordo alle linee di indirizzo ed è articolato in paragrafi dedicati ai diversi aspetti dell’implementazione dell’offerta: terapia intensiva e assistenza, rete ospedaliera, emergenza territoriale, ripartizione delle risorse disponibili e gestione del personale.

Il Piano sociale triennale della Regione Lazio denominato “Prendersi cura, un bene comune” approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 24 gennaio 2019, si propone come uno strumento operativo corredato da indicatori di processo e di risultato osservabili e misurabili, volti a consentire la verifica dello stato di attuazione del Piano e del grado di raggiungimento degli undici obiettivi esplicitati.

In relazione alle diverse tematiche, il Piano individua azioni di tipo regolamentare, amministrativo, programmatorio e operativo, che impegnano la Regione, gli enti locali, altre istituzioni e le organizzazioni del terzo settore.

Il nuovo Piano sociale e sanitario per il triennio 2017-2019 è uno degli strumenti più rilevanti dell’azione politica della Giunta regionale. È la leva e nello stesso tempo il motore di una nuova visione di welfare che punta all’ammodernamento e al miglioramento dei nostri servizi rispetto a una società che negli ultimi anni è profondamente cambiata. Il nuovo Piano si articola sui seguenti obiettivi strategici: lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà, distretto quale snodo strategico e punto nevralgico dell’integrazione sanitaria, sociale e socio-sanitaria e strumenti nuovi di prossimità e di integrazione dei servizi sanitari e sociali.

La stesura del IV Piano Sociale Regionale della Campania si realizza in un momento in cui sono grandi i cambiamenti che investono i servizi e gli interventi sociali, soprattutto per l’imminente avvio del reddito di cittadinanza. E’ per tali motivazioni che il IV Piano Sociale della Campania, non può che essere di transizione e preparare le comunità campane, tra loro così diverse in quanto a caratteristiche economico-sociali, ad affrontare i cambiamenti essenzialmente promuovendo composizione ed integrazione di indirizzi programmatici, processi operativi e disponibilità finanziarie disponibili, per ottimizzare le risorse presenti e soddisfare il più possibile i bisogni dei propri cittadini.

Il presente Piano delle Prestazioni ha l’obiettivo di contribuire a migliorare progressivamente la qualità delle strutture amministrative regionali e dei servizi resi dalle stesse alla collettività, ad aumentare l’efficacia delle politiche pubbliche a favore dei cittadini e delle imprese, ad incentivare la partecipazione democratica dei cittadini e delle loro rappresentanze nell’ambito dei sistemi di programmazione regionale. I principali Assi di intervento ed annessi interventi prioritari sono di seguito elencati: infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura.

Il piano socio-sanitario 2019-2021 della regione Marche è un documento ispirato al modello comune di politica “Salute 2020” concordato dall’OMS e ha come obiettivo quello di arrivare ad una generale riqualificazione del sistema sanitario regionale. Il piano è strutturato in una forma circolare: si parte dal contesto di riferimento e dal rispetto dei vincoli normativi, per poi individuare gli obiettivi strategici e declinare le direttrici trasversali di sviluppo necessarie per l’implementazione del sistema sanitario regionale, al fine di predisporre i provvedimenti necessari per incidere positivamente sul SSR.

Il piano sociosanitario integrato lombardo (PSL) è stato previsto dall’art. 4 della Legge Regionale 33/2009 quale strumento unico e integrato di programmazione coordinata del SSL e ha le seguenti priorità: investire sulle relazioni di cura dando centralità alla dimensione fiduciaria, sviluppare e potenziare soluzioni organizzative basate sui processi trasversali di cura, coinvolgere la rete d’offerta pubblica e privata e potenziare la filiera dei servizi domiciliari e territoriali sanitari per garantire ai cittadini lombardi la presa in cura integrata e complessiva presso i loro domicili.

Il piano sociosanitario regionale della Liguria è un documento di programmazione strutturato in sette capitoli che intende affermare un’idea di welfare improntato sulla libertà di scelta nell’accesso al servizio sanitario, sulla presa in carico globale del cittadino, sulla continuità dei percorsi assistenziali e sull’integrazione tra assistenza primaria, ospedaliera, domiciliare e residenziale secondo criteri di uniformità ed equità. Vengono introdotti importanti elementi di novità tramite l’inserimento di figure e modelli organizzativi volti al rafforzamento dei percorsi di cura della persona.

Il presente Piano Regionale Sociosanitario è un documento strategico redatto dal Dipartimento regionale Politiche della Persona e dalla Sda Bocconi School of Management. Nella prima parte del documento vengono definiti i valori e gli obiettivi del sistema sanitario della Basilicata, analizzando il contesto sociodemografico ed epidemiologico del territorio lucano. Nella seconda parte vengono individuate le strategie, gli indirizzi e le modalità operative per una efficace integrazione sociosanitaria e per la costruzione e l’attuazione della rete regionale integrata dei servizi.

Il Piano regionale della prevenzione del Friuli Venezia Giulia 2014-2018, la cui vigenza è stata estesa al 31 dicembre 2019, si articola in sedici specifici Programmi e rappresenta uno strumento di pianificazione e di lavoro per gli operatori ai quali viene fornita la possibilità di intervenire nella governance della prevenzione. Attraverso la realizzazione delle attività inserite nei quadri logici (obiettivo specifico-attività-risultati-indicatori) la Regione mira a raggiungere gli indicatori, come previsto dal Piano nazionale della Prevenzione, attuando anche una serie di iniziative regionali a sostegno del piano stesso. Il Piano nazionale della prevenzione è corredato da un piano di valutazione al fine di documentare e valutare i progressi di salute, e certificare azioni e processi intrapresi per raggiungere gli obiettivi fissati.

Il Programma Operativo 2016-2018 è il terzo dall'inizio del Piano di Rientro della Regione Calabria e si pone l’obiettivo di portare il Sistema Sanitario regionale alla completa erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza nel rispetto dell’equilibrio economico. Il Programma Operativo si articola in obiettivi prioritari connessi all’erogazione dei LEA (aventi cioè un impatto diretto nella erogazione dei servizi assistenziali), cosi come riformulati ed in attuazione della procedura di semplificazione di cui all’articolo 12 del Patto della Salute 2014-2016. Il Programma individua inoltre degli obiettivi trasversali intesi quali interventi di supporto e/o necessari per consentire la realizzazione di uno o più interventi appartenenti agli obiettivi prioritari.